giovedì 14 gennaio 2016

Faccia a faccia tra sigma DG 70-300 macro APO e Pentax DA 55-300. prima parte

Il Pentax 55-300 è un obiettivo zoom di fascia economica prodotto dal 2008 al 2013, privo di stabilizzatore, con apertura massima compresa tra F4 e F5.8, apertura minima tra F22 e F32, 1,40metri come distanza minima di messa a fuoco, lungo non meno di 112mm e pesante circa 440g.

E' un obiettivo DA, quindi compre solo il formato APS-C, e presenta l'anello verde come rifinituro, per cui ha il rivestimento superficiale SMC e non quello HD (presente invece sul 55-300 WR attualmente in produzione).

L'autofocus è garantito dalla presa di forza, per cui è compatibile con tutte le reflex Pentax digitali.

L'avvento di questa lente è stato atteso lungamente dai pentaxiani, poiché ha rappresentato a lungo l'obiettivo zoom più "lungo" nel catalogo della casa giapponese, ed in assoluto uno dei pochi zoom tele disponibili per baionetta K.

Le alternative con cui è stato confrontato sono il Tamron 70-300 (nella versione non stabilizzata) ed il Sigma 70-300 DG, nelle sue versioni APO e non.
Poiché già da tempo possiedo un Sigma 70-300 DG APO macro f4-5.6, e mi è capitato recentemente di comprare un DA 55-300, ho deciso di mettere alla corda i due obiettivi per capire se vi sono sostanziali differenze, partendo dal presupposto che comunque su queste lenti "budget" la variabilità tra esemplari dello stesso modello è spesso ampia.

Ho pensato di "spalmare" questo confronto testa a testa in più riprese, in modo da capire quale dei due obiettivi finirà sul mercatino dell'usato. Iniziamo quindi da una visione "generale" delle due lenti.


Sigma 70-300 DG APO macro


Devo ammetterlo: per questa lente ho un rapporto di odio-amore, perché da una parte gli trovo tanti difetti, dall'altra è anche uno zoom che con 100 euro mi ha permesso di portare dietro un obiettivo per fare fotografie in ambienti "malsani" senza troppi patemi d'animo. Montato davanti alla K7 ha due grandi difetti: un autofocus abbastanza inconsistente (soprattutto in presenza di scene con basso contrasto), ed il trattamento APO che da una parte dà luogo a una leggerissima dominante giallo-ocra e dall'altra abbassa ulteriormente il valore del contrasto alle immagini in uscita. Altro difetto, indipendentemente dalla macchina davanti a cui è montato, è il fatto che 70mm di partenza sono "tanti", soprattutto in un utilizzo indoor. Montata su una 35mm, il maggior angolo di campo rende versatilità ad una lente pensata ai tempi della pellicola.
Il Sigma ed il Tamron 70-300 sono gli unici zoom economici tele per la digitale 35mm Pentax prossima ventura.


Primo round: caratteristiche generali
 Dal punto di vista delle dimensioni e degli ingombri, il Sigma 70-300 si pone su valori molto simili al Pentax. E' lungo 122mm  e pesa poco più di 550g.
Anche alla massima estensione, i due zoom sono di fatto molto simili come ingombro.





La prima differenza tra le due lenti è nel fatto che il Pentax si estende senza ruotare, mentre la lente frontale del Sigma avanza ruotando. Per chi usa un polarizzatore, questo è "male". Il sistema di messa a fuoco del 55-300 presenta il "quick shift" che permette di regolare a mano la messa a fuoco in maniera decisamente più confortevole rispetto al sigma (che di fatto permette la messa a fuoco manuale solo una volta "sganciato" l'autofocus).
Un difetto che ha il Sigma è lo "zoom creep", per cui l'obiettivo non mantiene la focale se è posto in posizione verticale. Di fatto, la lente si allunga o ritorna compatta in base a come è portata. Al contrario, il Pentax è molto più "stabile" e permette di impostare senza problemi composizioni su cavalletto con scatto da remoto, senza il rischio che l'inquadratura cambi una volta impostata.
La distanza minima di messa a fuoco per entrambe le lenti è pari a circa 1,5 metri, ma il sigma ha in più la possibilità di operare, tra 200 e 300mm, anche a distanze inferiori, cosa che dovrebbe giustificare la scritta "macro"... al di là della comodità, i risultati sono comunque poco paragonabili ad una vera lente "macro".
 Dal punto di vista puramente estetico, il Sigma ha la finitura "autoimbruttente", per cui sembra molto più usato di quello che è, in particolare nella zona gommosa dove si determina la zoomata.
Il paraluce del sigma non permette un utilizzo agevole di un polarizzatore, mentre quello Pentax ha una parte rimovibile attraverso la quale è possibile operare. Però questi sono dettagli...

clicka qui per leggere la seconda parte 

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