sabato 10 marzo 2012

Impostiamo una workstation grafica con linux - parte seconda


Premessa

Dopo aver introdotto l'argomento nella prima parte, con questo post vorrei elencare un po' di software utile per chi vuole cimentarsi nella grafica, anzi nella postproduzione grafica delle proprie fotografie.
Indipendentemente dalla distribuzione, c'è da aspettarsi che chi vuole fare grafica abbia un pc decentemente potente, magari con un buon monitor da 22-24 pollici ben tarato, magari con uno scanner ed una stampante inkjet, tutto hardware opportunamente calibrato così da avere un trattamento dei colori quanto più fedele possibile. Poiché non dovrebbero esserci esigenze di ottimizzazione o di risparmio di risorse, inserisco software che gira in ambienti Gnome o KDE, poiché ho notato che alcuni software per KDE non hanno omologhi altrettanto potenti in Gnome e viceversa. Nella guerra di religione KDE vs Gnome preferisco rimanere neutrale e prendere il meglio dei due mondi.


Visualizzare/catalogare le foto

Un ottimo software per catalogare le foto, il migliore che ho provato fino ad ora anche pensando ad "altri" sistemi operativi, è DigiKam che è parte dell'ambiente KDE. Digikam ha una serie di caratteristiche interessanti, poiché oltre a catalogare le immagini, gestisce un gran numero di formati RAW, permette operazioni elementari di photoediting (ma anche non tanto elementari...), permette di sviluppare un gruppo di immagini con le stesse opzioni in modalità "batch", e supporta immagini con 16bit per canale.

immagine presa dal photostream su flickr di uno dei curatori del progetto: http://www.flickr.com/people/digikam/
Parzialmente sovrapponibile a DigiKam, ma più indirizzato al trattamento delle immagini RAW è Darktable, un software davvero interessante, soprattutto per la rapidità d'esecuzione anche su hardware non recentissimo. Anche se non offre molte opzioni in termini di demosaicizzazione, ed è dotato di un'interfaccia e di un flusso di lavoro un po' inconsueti (in piena anarchia linuxiana), tuttavia offre gran parte degli strumenti utili per ottenere un'immagine che non deve poi essere processata da altro software. In attesa di Gimp 3.0, un software del genere fa davvero comodo, evitando tra l'altro il proliferare di "immagini di lavoro", ovvero di immagini che sono salvate solo per essere date in pasto ad un programma di grafica. Tra le "chicche" nascoste di Darktable ci sono l'eccellente modulo per il bianco e nero, la possibilità di correggere la geometria di un gran numero di obiettivi, ed un sistema di correzione geometrica e prospettica davvero semplice da usare. Di contro, offre pochi motori di demosaicizzazione rispetto ad altre soluzioni.

schermata di Darktable, dal sito del progetto

Altri due convertitori da formato RAW sono RawTherapee e Photivo, ed in particolare quest'ultimo è molto ricco di funzioni relative allo sviluppo del file RAW. Tuttavia manca di un manuale "organico" (o meglio, ce n'è uno in spagnolo) e soprattutto presenta molti strumenti in un'interfaccia particolarmente cervellotica, per cui parte del vantaggio legato alla potenza sfuma considerando la curva di apprendimento iniziale piuttosto ripida.
Infine, un po' di considerazione la meritano anche Ufraw e DCRaw. Ufraw è un software molto semplice da utilizzare, relativamente veloce, ma con molti limiti rispetto a photivo o darktable, che hanno mediamente più scelte per quanto riguarda la gestione dei colori. DCRaw è un tool a linea di comando il cui limite maggiore è dato dall'uso di motori di rendering ormai poco "attraenti" rispetto ad Amaze o dcb. Per gli sviluppatori DCraw è una sorta di "coltellino svizzero" con cui testare al volo i nuovi algoritmi, e le librerie di DCRaw sono la base praticamente di tutti i software di demosaicizzazione presenti su linux, ma per l'utente "utente" forse si tratta di un software poco consigliabile.

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